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16 Nov

sushi96385Anche oggi giornata davvero vuota: siamo in studio da tre ore e l’unica cosa buona è che ci stiamo godendo l’aria condizionata, anche il fornaio ha finalmente chiuso per ferie e non c’è assolutamente niente da fare.
Parlo con Elena, che mi chiama e, molto eccitata, mi racconta che il suo quasi fidanzato le ha offerto un anello e le ha chiesto di andare a vivere da lui: lei non è ancora convinta della cosa, anche perché non vuole perdere l’occasione di comprare la casa in cui abita, ma se questo significa che può smettere di lavorare potrebbe forse convincersi. Insomma, ha chiesto un po’ di tempo per pensarci e ieri sera per ringraziarlo ha fatto un po’ di numeri che lui ha sembrato apprezzare particolarmente.
“Non appena torniamo a Roma gli metto una trans nel letto: tu e Cristina dovete essere della partita, mi raccomando”, conclude.
Riattacca e non faccio in tempo a dirle due cose: che non è una buona idea far conoscere al suo uomo Cristina e che qui il lavoro è praticamente inesistente. Peccato, ma avrò, spero, occasione di parlarle di nuovo prima che faccia qualcosa della quale potrebbe pentirsi.
Cristina ha la fortuna di non essere in grado di annoiarsi: si è chiusa nella stanza di Elena e si è immersa in una girandola di telefilm, se continua così domani mi porto di nuovo una rivista di diritto, almeno passo il tempo.
Prima che possa sbuffare il mio telefonino squilla di nuovo: è il fratellone, che è tornato a Roma e vuole essere invitato a cena, e se gli faccio di nuovo trovare Deborah non gli dispiacerebbe affatto.
E invece no: gli dico di raggiungerci allo studio di Elena, ho una sorpresa per lui, ma in cambio deve provvedere alla cena, in effetti è quasi ora di andare a tavola.
Lo sento ridere, risponde che le mie sorprese qualche volta sono inquietanti e mi conferma che arriva tra quaranta minuti: a me sta benissimo, ho il tempo di catechizzare Cristina che mi ascolta con attenzione anche se mi sembra sempre non capisca quello che le dico.
Quindi, anche se mio fratello dice sempre di non stupirsi più di niente, quando ha a che fare con me, stavolta la sua imperturbabilità viene messa a dura prova; si presenta carico di sushi e di birra giapponese e la porta gli viene aperta da una Cristina un po’ imbronciata e nuda come un verme.
Devo dire che tiene fede alla sua parola e si limita a stringerle la mano in maniera molto formale quando gliela presento, poi mi abbraccia e mi sussurra all’orecchio che ho sempre un ottimo gusto per le donne, meno per gli uomini, ma una ragazza così deve essere anche molto pericolosa. Difficile contraddirlo.
Però gli brillano gli occhi: deve avere qualche strana idea in mente, tanto che non si perita di contrattare in mia presenza. Si mettono d’accordo in fretta, buon per loro, anche perché io do la mia disponibilità a lasciar loro campo libero per tutta la notte, e Cristina è decisamente lusingata: dunque, subito un pompino, poi Cristina ci farà da vassoio per il sushi, e poi il resto della nottata, il tutto per cinquecento euro. Forse è un po’ poco, ma il fratellone sa bene come condurre una trattativa, e Cristina non è abituata a sentir parlare di queste somme, incassa in anticipo, si lascia prendere per mano e portare via, e io mi affanno a sgombrare il tavolino della cucina, l’unico che può reggere il peso della ragazza.
Faccio appena in tempo: mio fratello ricompare, con aria molto soddisfatta. E soddisfatta, a ruota, sembra Cristina.
“Perfetta dal punto di vista tecnico, ma dovrai lavorare sull’aspetto commerciale, secondo me”.
Cristina non si scompone: stavolta ha addirittura decuplicato i cinquanta euro che chiedeva quando l’ho conosciuta e le sembra di toccare il cielo con un dito.

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