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11 Nov

135726258-266c8081-6d89-461b-b0c8-b2f299d029b7Come previsto, Pierina si è limitata a ringraziarmi, un po’ meno calorosamente di suo nipote per la verità, ed a promettermi vagamente di farsi sentire per qualche lavoro; me lo aspettavo, una cosa del genere o si fa gratis o non si fa.
Non ho tutta questa voglia di lavorare, voglio piuttosto godermi la docilità di Cristina e la sua completa devozione. Una mattina prima di andare a fare la spesa le ho messo il collare e l’ho incatenata nell’ingresso, e quando sono tornata lei mi ha fatto le feste come una cagnolina affettuosa

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2 Ott

rev68758(1)-oriHo convocato il mio battaglione di puttane nello studio di Tiziana per fornire loro le istruzioni per la serata: va benissimo, quando avremo finito in due minuti saremo a destinazione.
Devo confessare che stavolta ho avuto un piccolo tuffo al cuore infilando la chiave nella serratura, come se mi fossi aspettata di trovare Tiziana ad attendermi per infliggermi una meritata punizione o peggio ancora impegnata a sottomettere Heidi, incaprettata al mio posto.

 

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9 Set

image- (3)Paola è già in posa da dominatrice, impettita, le gambe leggermente divaricate, il frustino in pugno, ma non facciamo un ingresso particolarmente spettacolare perché Cristian sbanda e quasi mi fa inciampare e la mia battuta viene malissimo: avrei dovuto dichiarare, in tono stentoreo: “Padrona, ti porto la vittima di oggi”, viene fuori quasi un squittio e vedo che nonostante la tensione o forse proprio per quella lei fa fatica a trattenere una risata.
“Vieni avanti”, risponde dopo essersi ricomposta, “e preparalo”.
E’ presto fatto: collare e guinzaglio, niente manette o cavigliere perché alla fine dovrà essere legato alla croce di Sant’Andrea; uno strattone e Cristian si avvia faticosamente, la testa troppo bassa, un altro e in qualche modo si ricompone mentre aggancio il guinzaglio alla catena che pende dal soffitto. Sta ancora troppo gobbo, metto in tensione il guinzaglio ma senza esagerare: dovrà essere frustato sul culo, tanto per cominciare, e non vogliamo che si faccia male se per caso si dibatte e perde l’equilibrio.
“Procedi”, dice Paola, che si è sistemata davanti a lui; io prendo il frustino dal muro e lo faccio sibilare in un gesto che mi è stato consueto e che immediatamente ritrovo, poi appoggio la punta sul culo esposto di Cristian, che ha un piccolo sobbalzo.
“Stai fermo e soffrirai il giusto”, gli dico, e colpisco. Dovrebbero essere cinque frustate, mi fermo a tre e faccio bene: prima della quarta devo mollare tutto e sorreggerlo per evitare che si impicchi da solo. Lo abbiamo sopravvalutato, nonostante tutto.
“Avanti, continua”, mi ordina Paola, e trascino Cristian, facendo in modo che la sfiori con il fianco, davanti alla croce.
Lascio Cristian ancora per qualche istante a quattro zampe e tenendolo al guinzaglio gli infilo il frustino tra le cosce, per trovare la conferma dell’impressione che avevo avuto: sì, ha di nuovo il cazzo gonfio e dritto.

 

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1 Apr

lot029Gianna si prende cura di me, Tiziana caccia quasi fisicamente Master Sem dallo studio: sì, perché il master ha mantenuto la parola in maniera un po’ particolare.
Prima mi ha fatto tirare su per i polsi fino a farmi assumere la corretta posizione, poi mi ha tolto il plug dal culo e mi ha autorizzata a liberarmi, lì dov’ero: non me ne ero accorta, ma era stato piazzata al posto giusto una tinozza di plastica per raccogliere tutto quanto ho finalmente espulso.
Immediatamente un gran puzzo si è diffuso nella stanza ma quasi non ho fatto in tempo ad accorgermene: Master Sem, senza preavviso, ha mollato la catena e mi ha fatto cadere nella tinozza, al seguito della mia stessa merda. La tinozza era molto grossa, non ho sporcato in giro, ma potete immaginare come mi sono ridotta; mi sono ritrovata col culo nella merda e le gambe all’aria, appoggiate al bordo, così come la schiena.
Non contento, mi ha anche ordinato di girarmi e di affondare la faccia nella spaventosa e puzzolente poltiglia: poteva essere una buona occasione per dire la safeword, magari seguita da un ricco vaffanculo, ma a quel punto tanto valeva arrivare fino in fondo e così ho ancora una volta obbedito, chiedendomi quale sarebbe stata la reazione di Tiziana e di Gianna; la faccia nella merda, ho sentito molto da lontano il commento di Master Sem (“brava schiavetta, davvero”), e poi c’è stato l’intervento di Tiziana che mi ha affidata a Gianna.
La quale Gianna, incurante di ridursi come me, con tutti i vestiti addosso mi ha presa in braccio e portata in bagno, mi ha deposto delicatamente nella vasca, lavata e rilavata, e adesso mi sta massaggiando con una crema profumatissima, mentre finalmente apre bocca e mi chiede che gusto ci può provare, la gente, a pasticciare così con merda e piscio. Mi sforzo di mettere assieme qualche frase di senso compiuto ma non mi viene fuori niente, così preferisco limitarmi a dire che non ne ho idea e che a me non è mai piaciuto, Gianna mi dà ragione e senza indugio si spoglia a sua volta e mi raggiunge nella vasca: anche lei ha bisogno di lavarsi, e bisognerà anche lavare i suoi vestiti.

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8 Mar

494px-Carracci_Jupiter_et_JunonMi ordina di inginocchiarmi ai piedi del letto, poi mi si piazza alle spalle, in modo che non possa vedere cosa sta facendo.
L’altra volta non è servito a niente, ma magari gli piace: “Signore, non fatemi del male, farò tutto quello che volete”, dico, e in cambio sento uno strattone alla catena che si ripercuote dolorosamente sulle braccia ed il secco ordine di tacere. Poi cominciano i colpi sulla schiena; sulle prime non capisco con cosa mi stia picchiando, poi mi rendo conto che deve trattarsi di un righello di metallo, che a volte colpisce di taglio, altre volte di piatto. Fa un male cane, non fingo quando ricomincio a piangere, a gridare, di nuovo lo imploro di smettere. Continua a leggere

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7 Mar

Dedicato%20ai%20sadici,%201922Tiziana mi rialza quasi di peso, mi dice che sono bellissima, che mi ama, mi abbraccia così come mi trovo, ancora ammanettata, tutto questo mentre il salone ancora rimbomba di applausi. Ci trova così Lele, che arriva di corsa con in mano quel maledetto giogo che ricordo con orrore dalla volta scorsa, ci mette fretta, perché il dottore è già in camera e ordina a Tiziana di togliermi collare e manette: “Il dottore ci tiene, l’altra volta gli è piaciuto tanto”.
Ma stavolta deve fare i conti con Tiziana.
“Non se ne parla neanche: la schiavetta ha già addosso tutto quello che serve per sottometterla, ed io non rinuncio al mio collare”.
Lele è fondamentalmente un vigliacco, davanti alla grinta di Lady Domina non trova di meglio che fare un passo indietro e dirle: “Spiegaglielo tu, al dottore”. Continua a leggere

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5 Feb

vintage-spanking-07Alla fine questo cliente, evidentemente un master della domenica, è stato di facile contentatura: mi ha fatta mettere a novanta gradi, mi ha di nuovo legato i polsi alla catena e ha cominciato a frustarmi ma si è fermato dopo quattro o cinque colpi, credo perché avevo già il culo così rosso che non si vedevano i segni, poi si è servito abbondantemente, senza slegarmi, della mia bocca e della mia fica per finire con poche spinte nel culo. Continua a leggere

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8 Ago

imagesCAJZ4N1MHo passato tutta la giornata chiusa in casa, ancora un po’ stravolta dalla nottata, ma c’è almeno una buona notizia: Irina mi ha risposto, si è autenticata accennando al sapore del mio sangue e si è congratulata per la buona idea, preannunciandomi però che al mio ritorno probabilmente avrà bisogno di me per una cosetta da fare qui a Roma; ho capito che non ha nessuna fretta di tornare in Italia e mi è sembrato più che giusto che pensi a riposarsi il più possibile, ma sento la sua mancanza e quella di Aliena, che è stata una silenziosa presenza accanto a me.
Mi sono accorta, appena prima di uscire dalla posta, che c’era un allegato, ho cliccato e lo schermo del mio piccolo netbook si è riempito della foto di Irina ed Aliena in primo piano che sorridono, la prima con una catena al collo, la seconda con il collare: si capisce benissimo che sono nude e che hanno appena finito di fare l’amore. Continua a leggere

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11 Giu

Ponyplay_bridle_2_colors_by_Me_SeTiziana comincia al passo, molto lentamente, e dietro di lei si avvia Lucia, che barcolla un po’ all’inizio, poi prende il ritmo. Alla fine di ogni giro Tiziana alza la testa e mi guarda per chiedermi istruzioni: vuole sapere se sta andando bene e se deve cambiare andatura.
Aliena ha recuperato tutta la necessaria freddezza e segue il lento incedere di Lucia facendo a sua volta qualche passo; dopo qualche giro mi fa un segno di assenso, e così indico a mia volta a Tiziana di accelerare.
Adoro l’andatura che adesso ha assunto Tiziana, che procede all’ambio muovendo assieme braccio e gamba dello stesso lato; Lucia la imita come può, anche perché ci vuole una certa pratica. Tiziana ha anche aumentato la velocità, apparentemente senza sforzo, e Aliena sollecita Lucia a tenere il ritmo scuotendo la briglia.
Nonostante concentri la mia attenzione su Tiziana, mi accorgo che Lorenzo non è più a quattro zampe ma si è comodamente seduto sui talloni ed esibisce, incorreggibile, il cazzo fieramente eretto; lo richiamo all’ordine con un calcetto e, quando obbedisce, si prende anche una frustata sul culo, tanto per ricordargli qual è il suo posto.
Al giro successivo faccio segno a Tiziana di accelerare ancora, ma non troppo: mi sembra che su questo pavimento in terra battuta faccia meno fatica che su mattonelle, marmo o parquet, ma è già un quarto d’ora che abbiamo cominciato e non vorrei arrivare alla fine con due allieve senza più energie.
La sorpresa è Lucia che è molto meno elegante da vedere, ma tiene il passo della mia allieva senza dar mostra di stanchezza: sotto quelle curve voluttuose ci sono muscoli di ferro ed altrettanto ferrea volontà.
Guardo Aliena con attenzione: si sta divertendo, ogni tanto scuote la corda e non è una buona idea perché ogni volta a colpire la schiena di Lucia sono gli anelli della catena; in effetti il ponyplay non si fa assolutamente così, è una cosa molto seria, ci sono accessori specifici, a cominciare da veri e propri morsi da mettere al ponyboy. La mia unica scusa è che ho dovuto improvvisare, ma adesso ci fermiamo e se ad Aliena piace questo gioco alla prima occasione la porto in Basilicata e le metto a disposizione i miei sotterranei.
Però è arrivato il momento di fermarsi, incredibilmente vedo Tiziana meno sicura del suo passo, mi sembra stanca, mentre Lucia, dietro di lei, procede sempre allo stesso modo.

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2 Giu

tumblr_lfr0nls63w1qaqj6so1_1280Non ho voglia di dormire accanto ad una allieva che puzza di piscio, così le ho consentito di fare un bagno come si deve; poi mi sono fatta servire nella vasca, lavare e massaggiare gentilmente la schiena, da una Lucia completamente soggiogata, che tremava di freddo, perché le ho proibito di asciugarsi, e di eccitazione.
Alla fine l’ho riportata a letto e ho fatto per ammanettarla alla testata. Lei si è messa a piangere e mi ha pregata di non farlo.
“Ho troppa paura, ti prego”, ha detto.
“La mia allieva dorme sul pavimento, faccia a terra, le mani legate dietro la schiena: tu puoi benissimo dormire legata al letto”. Continua a leggere