Tag Archives: coppia gay

820

5 Lug

eros-etruschi_thumbLa dichiarazione di Cristina, che mi sono ben guardata dal tradurre, si è poi dimostrata almeno parzialmente errata.
Col senno del poi, mi è venuto il dubbio che uno dei nostri ospiti avesse qualche infarinatura di italiano colloquiale; infatti Auguste si è guardato intorno, ha scambiato un cenno con l’elegantissimo cameriere con il suo grembiule lungo fino ai piedi e poi mi ha detto che ha visto due amici, mi dispiace se ce li presenta?
Come potevo rifiutare? Anche perché erano due simpatici ragazzoni, uno biondo ed uno bruno, molto ben educati e dalla gradevole conversazione.
“E sono anche etero al cento per cento”, mi ha sussurrato Guillaume mentre si avvicinavano.
Pochi istanti per pensarci: non avevo nessuna voglia di portarmeli a casa, anche perché sarebbe stato davvero scomodo organizzare due scopate, con un solo letto e neanche un divano, ed avevo ancora meno voglia di svegliarmi in un letto sconosciuto di una casa sconosciuta. In realtà, non avevo neanche voglia di fare sesso: prima di uscire Cristina si era devotamente inginocchiata ai miei piedi e mi aveva provocato un rapidissimo ma soddisfacente orgasmo con le labbra e la lingua, una specie di pompino al femminile, che ho accompagnato con reazioni molto maschili, insulti sessisti a mezza bocca, tirate di capelli ed alla fine la sua faccia schiacciata contro il mio inguine; per di più ero anche piacevolmente satolla e l’arrivo del cameriere con i balloon ed una venerabile bottiglia di cognac mi invitava ad altri piaceri.

 

Continua a leggere

819

4 Lug

Man_Ray_legs_gartersDopo la settimana di ospedale Rina e Mirella hanno avuto la bella idea di mandarmi in vacanza. Proprio così: con Cristina abbiamo preso un volo low cost e ce ne siamo andate a Parigi; non è proprio la stagione migliore, ma mi hanno messo a disposizione un piccolo appartamento nel Marais per tutto il tempo che vogliamo, con l’unico obbligo di tenerlo in ordine. Più che piccolo, piccolissimo: camera da letto nella quale entra a malapena un letto alla francese, bagno alla francese, ovvero senza bidet, e saloncino con angolo cottura, il tutto compensato da una discreta vista perché all’ultimo piano, subito sotto le mansarde.
Credo sia di Rina, o almeno è stata lei a consegnarmi le chiavi, con l’ulteriore indicazione di non dare a nessuno l’indirizzo.
Bene, ma dopo il consueto giro culturale, con una immusonita Cristina al seguito, tra Louvre, Impressionisti al Quai d’Orsay, cui ho aggiunto in omaggio a mio padre anche una visita al pendolo di Foucault, dopo l’arrampicata sulla Tour Eiffel e la mangiata di ostriche in un bistrot sui Grands Boulevards, mi sono sentita pronta per una trasgressione.
Al locale all’angolo, purtroppo non gestito dalle impagabili coppie maman-papa cui il cinema francese degli anni Cinquanta e Sessanta ci ha abituati, ma da una efficientissima famiglia di vietnamiti, assieme alle Gauloises, al bicchierino di Pernod e al Corriere della Sera del giorno prima, compro una scheda prepagata per il telefonino: ho qualche amico, da queste parti, e non mi dispiacerebbe rivederlo.

 

Continua a leggere