La dichiarazione di Cristina, che mi sono ben guardata dal tradurre, si è poi dimostrata almeno parzialmente errata.
Col senno del poi, mi è venuto il dubbio che uno dei nostri ospiti avesse qualche infarinatura di italiano colloquiale; infatti Auguste si è guardato intorno, ha scambiato un cenno con l’elegantissimo cameriere con il suo grembiule lungo fino ai piedi e poi mi ha detto che ha visto due amici, mi dispiace se ce li presenta?
Come potevo rifiutare? Anche perché erano due simpatici ragazzoni, uno biondo ed uno bruno, molto ben educati e dalla gradevole conversazione.
“E sono anche etero al cento per cento”, mi ha sussurrato Guillaume mentre si avvicinavano.
Pochi istanti per pensarci: non avevo nessuna voglia di portarmeli a casa, anche perché sarebbe stato davvero scomodo organizzare due scopate, con un solo letto e neanche un divano, ed avevo ancora meno voglia di svegliarmi in un letto sconosciuto di una casa sconosciuta. In realtà, non avevo neanche voglia di fare sesso: prima di uscire Cristina si era devotamente inginocchiata ai miei piedi e mi aveva provocato un rapidissimo ma soddisfacente orgasmo con le labbra e la lingua, una specie di pompino al femminile, che ho accompagnato con reazioni molto maschili, insulti sessisti a mezza bocca, tirate di capelli ed alla fine la sua faccia schiacciata contro il mio inguine; per di più ero anche piacevolmente satolla e l’arrivo del cameriere con i balloon ed una venerabile bottiglia di cognac mi invitava ad altri piaceri.