587

14 Nov

casino-de-paris-star-trixi-kent-a-wonderful-talent-5Tiziana ci ha lasciate a casa e se ne è andata: io non ho insistito per farla salire con noi, anche se avrei voluto fare altre quattro chiacchiere con lei, e soprattutto parlare ancora di lavoro; in effetti, e nonostante quello che mi aveva detto Elena un po’ di tempo fa sul movimento che c’è d’estate, queste sono giornate davvero poco produttive e non mi dispiacerebbe lavorare di più. Visto che Tiziana deve stare ferma, stavo pensando di prendere il suo posto o meglio ancora di mandarle Deborah: magari ne potremo parlare domani, le telefonerò.
Cristina è molto contenta di quello che ha mangiato e dei cinquecento euro incassati da Luca, e vuole ad ogni costo sdebitarsi, ma io stasera non ho molta voglia di fare sesso. Non voglio però deluderla: è la volta buona che inauguro quell’assurdo vibratore che ho comprato e mai usato; così accetto i suoi abbracci e le sue carezze, lascio che si spogli e poi mi spogli, e quando la vedo abbastanza calda la porto a letto, la faccio sdraiare e vado a recuperarlo in fondo al cassetto, dove giace assieme alla maschera di cuoio che pure non ho mai usato ed alla confezione di preservativi che avevo comprato proprio per quell’unico uso.
Cristina mi guarda interrogativa, io le spiego che gioco intendo fare e lei sorride mentre mi risponde che è sempre pronta a godere e che una cosa del genere non l’aveva mai vista e che se voglio posso anche legarla.
Mi limito a metterle la maschera, che la acceca, ed a sedermi sul suo torace dopo aver infilato la spina del vibratore, che emette un soddisfacente ronzio quando sposto l’interruttore.
“Sei pronta?”, chiedo.
Da sotto la maschera arriva un “sì” un po’ meno convinto; mi rendo conto, intanto, che il preservativo sarà pure particolarmente robusto ma non è per niente lubrificato, quindi mollo tutto e comincio a carezzare Cristina con due dita, prima fuori e poi dentro la fica.
Le piace: sta zitta, ansima un po’, e comincia immediatamente a bagnarsi; in un paio di minuti è zuppa, posso passare alle maniere forti.
La avverto, dicendole di muoversi il meno possibile, e appoggio con decisione la testa rotante sul clitoride rilevato: la velocità si può regolare, comincio al minimo e quando sento che non reagisce aumento gradualmente, fino a che Cristina comincia a gemere, forte.
Fermo tutto, le chiedo se è a posto e lei mi risponde di andare avanti, è molto bello, le piace tanto.
E sia, che venga, allora: spingo l’interruttore al massimo della scala, e Cristina comincia ad agitarsi tra le mie gambe, sento che mi afferra i fianchi e comincia ad urlare.
Cristina non ha simulato, è rimasta senza fiato per più di dieci minuti, poi mi ha chiesto una sigaretta e se le regalo un coso come questo, ma se per favore la prossima volta lo possiamo fare senza maschera perché le ha fatto un po’ impressione, in compenso se voglio la posso legare come quella volta che andò con mamma da un amico di Andrea che le attaccò ai termosifoni e le inculò una dopo l’altra e non le pagò neanche perché Andrea gli doveva i soldi di una presa di coca.
Io preferisco fare finta di niente, e le dico che voglio provare anch’io, ma non da sola, e se se la sente di ricominciare.
E cosi ci contorciamo un po’, fino a trovarci fica contro fica, e infilo fra di noi la macchina infernale.
Non appena la faccio partire capisco che potrebbe diventare una fottuta droga e che non devo utilizzarla mai più: la stimolazione è così forte che mi procura sensazioni che non ho mai provato prima, neanche nei rapporti più profondi, intensi e coinvolgenti che possa avere avuto; Cristina fa una smorfia di estasi e immagino che anch’io devo avere la stessa espressione perché comincio a gemere quasi contro la mia volontà, poi a urlare. Da molto lontano sento Cristina che mi chiede di aspettare, ma non me ne do per inteso, urlo ancora più forte e finalmente vengo, nelle orecchie il rombo del mio sangue scagliato dentro di me dal cuore che batte a mille e che mi sento fino in gola.
Alla fine è Cristina a spegnere il vibratore che ancora stringevo mollemente in pugno, come a disincastrarsi per prima dallo strano groviglio che avevamo formato.
Io mi sento completamente molle ed impotente, e per una volta sono io ad appoggiare il capo sul suo seno e a prendere sonno per prima: sento la sua voce che dice che le ricorda una volta con mamma e Andrea, ma non riesco a capire, per fortuna, quello che ha detto dopo.

Una Risposta to “587”

  1. Roberto novembre 14, 2013 a 10:45 PM #

    è proprio bello quando una ragazza inizia ad inzupparsi dalla voglia di godere, è un momento pieno di magia e di coinvolgimento

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