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6 Giu

“Metteteveli”, ci ordina Cappuccetto Rosso, e Cappuccetto Nero fa schioccare la frusta.
In ginocchio acchiappo un collare, tipo quelli per i cani grossi e cattivi, lo metto attorno al collo e senza guardare cerco di chiudere la fibbia.

legataAncora uno schiocco di frusta, stavolta parla Cappuccetto Nero: “Più stretto”. Ammaestrata dall’esperienza stringo il più possibile la fibbia dei polsini, ma ne ho davanti altri due e non so cosa farne.

Esito e mi becco una frustata sulla schiena, non è forte ma sobbalzo per la sorpresa. Cappuccetto Nero ha deciso che si occuperà di me, e mi spiega.  “Alle caviglie”. Mi chino per metterli e prendo un’altra frustata proprio sul culo, ma probabilmente solo perché la mia posizione era troppo invitante.

Mi rialzo, e mi trovo accanto ad Irina, conciata allo stesso modo.
Cappuccetto Rosso ci dà una spinta e ci ritroviamo faccia al muro. Preferisco non chiedermi cosa ci aspetta ancora.
Questa stanza nasconde parecchie sorprese. In un istante mi trovo attaccata per i polsi ad un gancio che sporge dalla parete: sono costretta a stare sulle punte dei piedi e non so per quanto potrò resistere.

Irina invece pende appesa per le caviglie ad un gancio che hanno calato dal soffitto. Nessuna fatica. La hanno fatta stendere per terra, unito le cavigliere con un grosso moschettone e poi un motore elettrico la ha tirata, con la testa ad una ventina di centimetri da terra. Le hanno anche agganciato le manette al collare, mi sembra che sia più scomoda di me.

Cappuccetto Nero mi si avvicina, mi passa il manico della frusta lungo il filo della schiena e si accorge che ho un brivido, perché lo fa un’altra volta, premendo di più sulla pelle. Si diverte così. Ma poi passa alle cose serie e comincia a frustarmi, dalle spalle fino alle natiche. Non vorrei urlare ma dopo due o tre colpi non ce la faccio a trattenermi, però riesco a non chiedergli di smettere.
Quando smette mi sento in fiamme dal collo alle ginocchia, e grido ancora un attimo dopo: mi viene addosso e mi si ficca dentro, dal basso in alto. Mi ha aperto le gambe ed ora sento tutto il peso sulle mie spalle, cominciano a farmi male anche le articolazioni, non capisco come faccia a scoparmi senza sostenermi.

Piango e grido ad ogni spinta, e sono tante, non finisce mai.
Però sembra soddisfatto, e alla fine mi sgancia dalla parete e mi fa inginocchiare. Non contento, mi aggancia manette e cavigliere e con una leggera spinta mi fa sdraiare su di un fianco. Così vedo benissimo Cappuccetto Rosso che si avvicina ad Irina, brandisce il frustino e la colpisce sul ventre. Fa un rumore orribile seguito dall’urlo strozzato della mia amica, anche nella penombra vedo il segno sulla sua pelle di bionda.
Cappuccetto Rosso la frusta ancora sul seno, poi sulla schiena, più volte. Irina urla e piange, e non smette quando i colpi cessano di cadere. Cappuccetto Rosso le mette un piede in faccia, le dà una spinta e la lascia ad oscillare, poi con l’aiuto di Cappuccetto Nero la riporta a terra e le libera le caviglie. Poi infila una mano nei pantaloni di Cappuccetto Nero che deve essere instancabile o più probabilmente pieno di viagra perché esibisce di nuovo una notevole erezione
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