Archivio | 5:43 PM

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4 Gen

420417_1_z2Ho aspettato prima che Elena fosse spedita in corsia, accompagnata da Saverio con l’assicurazione che domani potrà tornare a casa, poi che Cristina uscisse dalla sala operatoria: avrei voluto restare accanto a lei, ma la portano in un reparto di terapia intensiva dove non è ammesso nessun visitatore, e per fortuna un gentilissimo chirurgo di una certa età, stanchissimo e palesemente non indifferente al fascino femminile, mi ha assicurato che è andato tutto benissimo e che metterà una buona parola per me se domani voglio venire a salutarla; non ho potuto negargli il mio numero di telefono, ovviamente, sotto lo sguardo divertito di Maria Carla e del fratellone, che mi hanno seguita passo passo.
Poi mi hanno riaccompagnata a recuperare la moto ed è stato mio fratello a portarmela a casa, perché questo vestito è bellissimo ma non è certamente l’ideale per stare in sella; alla fine, pensavo di essermi liberata di queste due guardie del corpo ma, dopo un cenno d’intesa che non mi è sfuggito, Maria Carla ha gentilmente insistito, mi ha accompagnata a casa, mi ha aiutato a cambiarmi e poi mi ha sfrattata dalla mia cucina e si è messa di buzzo buono a prepararmi da mangiare. Continua a leggere