Tag Archives: puttane

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27 Nov

TheParlourofTemptationBene, siamo arrivati alla fine, in realtà, ma questa non è una favola e non può concludersi con il canonico “vissero tutti felici e contenti”.
Dal momento che mi avete seguita fin qui, mi sento obbligata, a mo’ di conclusione, a darvi qualche notizia dei protagonisti della mia storia.

 

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19 Nov

vettriano55dcfb79f5b8tDetto, fatto. Chicca ancora scuoteva la testa, ma sono scesa in strada, ho fatto loro segno di ripararsi nel portone e le ho fatte parlare.
Per prima cosa, sono italiane; per seconda, sono molto carine e molto giovani, ma se vanno in albergo devono essere maggiorenni; per terza, non sembrano interessate a chiacchierare ma è solo una tattica, anche perché sono sorprese di vedermi lì accanto a loro.
Quarta: sono stanche, infreddolite e puzzano un po’ di sudore, non hanno certamente la possibilità di

 

 

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26 Ott

Corrie_Chiswell_7Non ce l’avevo fatta; anzi, dopo Arja si era piazzata Fabrizia, sia pure con pochi secondi di vantaggio su di me, ed io ero riuscita a tenermi dietro solo Ilary.
Così prima Ilary, poi io, infine Fabrizia, finimmo nelle gabbie tra fischi e applausi, ed i cacciatori quasi portarono in trionfo Arja nel casino di caccia.
Dovevo stare accovacciata, col culo nella fanghiglia

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3 Ott

tumblr_mo6xq4k8yb1qzt6cxo1_1280Mai visto così affollato lo studio di Tiziana.
Le ragazze sono arrivate più o meno puntuali, e tranne Manuela che già era stata qui hanno voluto fare un giro turistico nella stanza da letto; sono professioniste, nessun commento.
Anche l’amica di Fabrizia, per quanto inquietante, mi sembra un tipo in gamba: pelle cerea, occhi azzurri e caschetto di capelli neri come la notte; parla poco, con un forte accento che non sono riuscita ad identificare, ma è quella che mi è parsa più attenta mentre spiegavo, lentamente e chiaramente, cosa ci si attendeva da noi per questa notte.

 

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2 Ott

rev68758(1)-oriHo convocato il mio battaglione di puttane nello studio di Tiziana per fornire loro le istruzioni per la serata: va benissimo, quando avremo finito in due minuti saremo a destinazione.
Devo confessare che stavolta ho avuto un piccolo tuffo al cuore infilando la chiave nella serratura, come se mi fossi aspettata di trovare Tiziana ad attendermi per infliggermi una meritata punizione o peggio ancora impegnata a sottomettere Heidi, incaprettata al mio posto.

 

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10 Set

imagePaola ha fatto le domande, io mi sono occupata del piacere e del dolore di Cristian, accarezzandolo, inghiottendolo e coccolandolo quando Paola era soddisfatta e dando strappi leggeri alle catenelle quando mi veniva indicato che le risposte non erano soddisfacenti.
Paola ha anche preso l’iniziativa di bendarlo, così da non fargli capire chi di noi lo stava toccando e da potergli lasciar credere che fossero anche sue le mani che gli davano dolore o piacere.
Per la prima volta ho potuto apprezzarla anche come inquisitrice, oltre che come amica ed amante. La ho sentita condurre l’interrogatorio con insospettabile dolcezza, immedesimata nel gioco più che erotico che stava conducendo, partendo dal qui ed ora per arrivare a quello che più ci interessava.
Tra gemiti e lamenti Cristian rispondeva a tono, sempre rivolgendosi a lei come alla padrona e senza accorgersi almeno apparentemente che dal chiedergli se gli erano piaciute le frustate si passava a farlo parlare delle ragazze che frequentava, di quelle che lavoravano per lui e infine di quelle che per lui avevano lavorato.
E a quel punto Paola è sembrata tornare al BDSM, chiedendogli se avesse mai fatto del male alle sue ragazze; o almeno così lo aveva interpretato Cristian, quando tra un gemito e l’altro, in qualche modo dedicati a me che lo avevo appena accolto tutto in bocca, rispondendo che non aveva mai pensato che si potesse fare sesso così.
La risposta non era stata considerata soddisfacente, il frustino aveva sibilato passando vicino alla mia testa e Cristian aveva soffocato un lamento prima di confessare che sì, lui non aveva mai fatto niente alle ragazze, ma neanche aveva impedito che fosse loro fatto del male. Un po’ se ne vergognava ma non tanto da non dormirci la notte: erano solo delle puttane e non avevano ancora imparato a non fidarsi di nessuno.

 

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29 Ago

vintage-caningLa discussione continua nella grande stanza da bagno al piano di sopra, dove ho condotto, dopo un breve cenno d’intesa con Paola, le ragazze.
Ci strappiamo di dosso gli abiti, ci infiliamo sotto la doccia, ci strofiniamo sotto l’acqua bollente come se volessimo staccarci qualche strato di pelle, e intanto Ilary continua a borbottare oscure minacce e Milena smette di difendere Cristian: in effetti non è che fosse follemente innamorata, me lo aveva anche detto, ma ritiene di avere ancora bisogno di lavorare.
Mentre ci asciughiamo ritengo che il momento giusto sia arrivato e cerco di piazzare la stoccata finale: non mi serve Cristian magari castrato a morsi da Ilary, lo voglio incastrato, lui e il dottore, fino a poterlo schiaffare in galera e tenercelo a lungo. E con l’occasione dare un po’ di fastidio anche ai ricconi che hanno organizzato qualcosa che forse è andato più in là delle loro previsioni, o forse no, se Pierluigi aveva sentito il bisogno di avvertirmi.
Le ragazze si guardano negli occhi dopo avermi ascoltato spiegare chi sono e cosa sto facendo, poi Milena fa una domanda particolarmente sensata: “E noi cosa ci guadagniamo?”
Bene, per prima cosa potranno evitare di finire in comunità e non metteranno nei guai i genitori, e mi sembra un’ottima offerta.
“Vi tengo fuori da questa faccenda, a noi interessa sapere cosa hanno fatto delle ragazze che erano lì prima di voi, e in seconda battuta potrebbe essere una buona cosa far prendere un po’ di paura ai puttanieri che si divertono a scopare le ragazzine, ma questo è già secondario”.

 

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16 Ago

sexy-vintage-spanking-pics-06Stiamo andando verso i sotterranei del palazzo, dei quali conservo un pessimo ricordo: evidentemente questi signori non amano scopare dove mangiano, o chissà cos’altro.
Scendiamo le scale e sotto i piedi nudi il cemento prende il posto dei tappeti, poi scendiamo ancora e sento addirittura una specie di acciottolato, potrebbe essere di epoca altomedievale, o comunque ben imitato. L’illuminazione è passata dai candelieri dorati alle lampade a led alla piccole lampadine di emergenza che brillano fiocamente lungo un altro corridoio, umido e freddo. C‘è anche cattivo odore.
“Fermi così”, e la voce di Pierluigi rimbomba un po’; intuisco nella penombra che c’è un soffitto a volta anche qui.
Ci sono delle porte di legno, sembrano antiche e sono minacciose, rinforzate con bande di metallo dalle quali spuntano le teste squadrate di grossi chiodi; man mano che i miei occhi si abituano alla semioscurità riconosco anche spioncini chiusi da griglie di metallo, ma non vedo serrature di nessun genere: qui ci starebbero bene grossi, arrugginiti lucchetti a bloccare cigolanti catenacci di metallo, e magari un tizio con camicia a sbuffo, pantaloni aderenti e stivali al ginocchio, enorme, sporco e sboccato, con alla cintura appeso un anello tintinnante pieno di lunghe chiavi, la mano tesa ad estorcere mance dai parenti e dagli amici degli sfortunati reclusi.
Invece c’è solo Pierluigi nella sua doppia veste di schiavo sessuale e di caposquadra che ci fornisce altre istruzioni.

 

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16 Giu

Juergen Teller PersonalCristina ha perquisito palmo a palmo la casa ed è rimasta sconvolta: non ha trovato neanche un televisore; il che ha mosso a compassione Paola che la ha accompagnata in palestra e le ha mostrato un nuovo giocattolo: una cyclette con un piccolo schermo sul manubrio.
Una volta sistemata la ragazza, e Paola si è meritata un abbraccio ed un bacione così profondo da toglierle il fiato, ci ritiriamo in cucina e possiamo parlare di cose serie.
“E così la madre di Cristina è ricomparsa?”, commenta lei quando le riferisco per sommi capi la nostra conversazione. “Mi sembra una cosa stranissima, noi non abbiamo la più pallida idea di che fine abbia fatto, in effetti non abbiamo nessun motivo per cercarla. Andrea è ancora al sicuro e non potrà andare in giro a far danni per un bel po’, ma questo non mi piace per niente”.
Mi mette davanti un piatto di uova strapazzate.

 

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15 Giu

5Io ne avrei anche avuto abbastanza, ma Paola ha preteso di continuare; forse era una specie di gara con Sara alla quale non avrei certamente voluto partecipare, ma insomma, sarebbe stato scortese da parte mia tirarmi indietro.
Abbiamo letteralmente fatto mattina, ed alla fine più che addormentarci siano quasi svenute, ancora strette in un sessantanove che sembrava non dovesse finire mai.
Mi ha svegliato una Cristina un po’ a disagio, portandomi il caffè e chiedendomi subito dopo scusa, nel suo modo confuso ed autoreferenziale.
“Ho visto che non dicevi niente ed ho pensato che era lavoro, poi c’era il fatto che lei mi piaceva, è stata anche brava e mi ha fatta divertire, tranne quando mi ha ficcato quella candela nel culo e mi ha fatto male, non mi aveva neanche sputato. Poi si è fatta appendere al soffitto e prima voleva essere frustata ma a me una cosa del genere non piace, lo sai, e allora si è accontentata di farsi scopare ma tanto tanto e tanto; che mi era venuta voglia di lasciarla lì e venirti a cercare per chiedere cosa fare, ma poi ho deciso di no, che me la devo cavare da sola, e alla fine la ho slegata e le ho detto no, guarda, non mi va di farmi legare, non l’ho mai fatto neanche con Stella che è la mia ragazza, e meno male che di certe cose abbiamo parlato, mi ricordo, e mi hai spiegato tutto per bene, tu e quella ragazza che prima stava con te.

 

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