Io ne avrei anche avuto abbastanza, ma Paola ha preteso di continuare; forse era una specie di gara con Sara alla quale non avrei certamente voluto partecipare, ma insomma, sarebbe stato scortese da parte mia tirarmi indietro.
Abbiamo letteralmente fatto mattina, ed alla fine più che addormentarci siano quasi svenute, ancora strette in un sessantanove che sembrava non dovesse finire mai.
Mi ha svegliato una Cristina un po’ a disagio, portandomi il caffè e chiedendomi subito dopo scusa, nel suo modo confuso ed autoreferenziale.
“Ho visto che non dicevi niente ed ho pensato che era lavoro, poi c’era il fatto che lei mi piaceva, è stata anche brava e mi ha fatta divertire, tranne quando mi ha ficcato quella candela nel culo e mi ha fatto male, non mi aveva neanche sputato. Poi si è fatta appendere al soffitto e prima voleva essere frustata ma a me una cosa del genere non piace, lo sai, e allora si è accontentata di farsi scopare ma tanto tanto e tanto; che mi era venuta voglia di lasciarla lì e venirti a cercare per chiedere cosa fare, ma poi ho deciso di no, che me la devo cavare da sola, e alla fine la ho slegata e le ho detto no, guarda, non mi va di farmi legare, non l’ho mai fatto neanche con Stella che è la mia ragazza, e meno male che di certe cose abbiamo parlato, mi ricordo, e mi hai spiegato tutto per bene, tu e quella ragazza che prima stava con te.
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